Specialmente nei casi in cui si viva all’interno di un condominio, magari in una grande città, o in un piccolo appartamento sprovvisto di giardino, uno dei problemi da affrontare nel momento in cui arriva la stagione più fredda dell’anno è l’asciugatura del proprio bucato. Per venire incontro a questa necessità, abbiamo visto la nascita dell’asciugatrice, un particolare macchinario destinato all’ambiente domestico che permette di asciugare in fretta e con una certa facilità i capi in precedenza lavati in lavatrice.
Da qualche anno a questa parte, tuttavia, si sta diffondendo in maniera sempre più capillare fra tante persone l’acquisto e l’utilizzo di un altro macchinario domestico. Si tratta della lavasciuga, un elettrodomestico che, come suggerisce il nome stesso, svolge due funzioni separate l’una dall’altra, ovvero prima lava per bene il bucato e successivamente lo sottopone a un processo certosino e rapido di asciugatura, grazie all’azione di un potente getto d’aria calda. La sua utilità è abbastanza versatile, dato che la lavasciuga può essere adoperata anche solo in una delle due modalità, ovvero quella di lavaggio o di asciugatura.
Lavasciuga: tutti i modelli disponibili
La lavasciuga non è un prodotto univoco. In base alla sua particolare struttura, infatti, questo elettrodomestico conta diversi modelli, che si possono distinguere in generale tra quelli con carica frontale di dimensioni differenti: standard, big o di dimensioni contenute. Oggi, di fatto, sul mercato si possono trovarne anche con una certa facilità una varietà tale da poter soddisfare in larga parte le diverse esigenze di spazio ma anche le necessità personali di ciascuno di noi.
La dimensione della lavasciuga stessa spesso va inoltre a influire sulle dimensioni del cestello in cui viene inserito il bucato e, dunque, ha una certa influenza sulla sua capacità di carico. Aldilà dei classici modelli con la carica frontale, fino a non molto tempo fa erano messi in vendita anche dei modelli con la carica dall’alto, anche se di fatto hanno goduto di minore fortuna, non avendo avuto una diffusione capillare. Oltre a questo, anche la produzione stessa di questi modelli è stata piuttosto limitata, incidendo in modo significativo sulla sua reale diffusione.
Nei diversi modelli di lavasciuga è possibile impostare dei programmi consequenziali, che automaticamente al termine del ciclo di lavaggio proseguono con quello di asciugatura, ma è anche possibile svolgere i due cicli in modo separato ed indipendente l’uno dall’altro. Insomma, si tratta di elettrodomestici che offrono senza dubbio una certa comodità, utile specialmente in alcuni mesi dell’anno, ovvero quelli più freddi dell’inverno, in cui far asciugare i vestiti in fretta risulta un’impresa di fatto molto ardua ma che, soprattutto, richiede tanto, troppo tempo.
Tecnologie per la produzione del calore
Il meccanismo che, di fatto, sta alla base del funzionamento stesso delle lavasciuga e che permette loro di eseguire le mansioni per cui è stata progettata nel modo più corretto e consono possibile, è la particolare tecnologia che ne sta alla base e che, di fatto, servono per la produzione del calore necessario per consentire l’evaporazione dell’acqua, che si accumula inevitabilmente all’interno dei tessuti. Questo avviene di solito al termine del ciclo di lavaggio, e si tratta di un’azione fondamentale, dato che consente la fase di asciugatura stessa del bucato.
Qui, visto l’incremento della temperatura, l’acqua presente nei tessuti si vaporizza, e il vapore viene fatto convogliare al di fuori del cestello, per poi essere infine evacuato in modo definitivo, a condensazione ultimata. Quest’ultima, di fatto, può essere di due diverse tipologie: ad acqua o ad aria. Il processo, simile per entrambi, consiste nell’immissione di aria o di acqua, che si trovano ad una temperatura più bassa rispetto a quella del vapore, e il loro incontro determina una trasformazione del vapore in acqua, prima di poter essere eliminata definitivamente.
Lavasciuga con pompa di calore
La pompa di calore, quindi, è la tecnologia che consente di produrre dell’aria calda attraverso un procedimento di scambio di tipo termico. Si tratta della tecnologia più largamente utilizzata per il funzionamento delle asciugatrici e che ormai oggi ha preso molto piede, andando a superare di gran lunga l’utilizzo delle asciugatrici con resistenza elettrica.
Una delle differenze sostanziale tra le due tecnologie è senza dubbio il consumo energetico, che risulta molto inferiore nelle lavasciuga con condensazione a resistenza elettrica, sebbene attualmente abbia un costo di acquisto superiore. Il sistema che invece fa uso della pompa di calore risulta più costoso, specialmente perché fa uso di un compressore e un circuito con capacità refrigerante.